TPL_JAE_ACC_MAIN_HOME_CONTENT
Biblioteca Piana
Pio VII era un appassionato bibliofilo e numismatico, oltre che di antichità (sua, infatti, è la prima legge al mondo sulla tutela dei beni culturali). Durante la sua vita accumulò un gran numero di testi antichi, che donò ai monaci benedettini nel 1521.
Si tratta di una raccolta di oltre 5500 testi a stampa del XV-XIX secolo, oltre ad una sessantina di codici e svariati manoscritti. Alcuni di questi volume hanno un valore inestimabile, come l’Evangelario del 1104, oltre all’incunabolo (ovvero uno dei primissimi testi a stampa) della Cosmographia di Tolomeo, con disegni di Taddeo Crivelli.
La collezione rimase nell’Abbazia di Santa Maria al Monte fino al 1866, quando, con la soppressione degli ordini religiosi, passò all’interno della Malatestiana. Dopo un lunghissimo contenzioso tra gli eredi della famiglia Chiaramonti e il comune, nel 1941 la collezione passò definitivamente allo Stato Italiano, grazie all’acquisto effettuato dalla famiglia.
La Biblioteca Piana si trova dinanzi alla famosa Sala dei Nuti, all’interno di bellissimi librerie originarie dell’Ottocento.
